

Sima, tra giugno e luglio 31 morti nei laghi e fiumi italiani
In aumento sul 2024. Miani: 'Più prevenzione e più controlli'
Solo tra giugno e luglio in Italia si sono registrati 31 decessi all'interno delle acque di laghi e fiumi del nostro territorio, in media una vittima ogni due giorni. Numeri in crescita rispetto allo scorso anno, quando nel periodo 1 giugno-15 luglio 2024 si contarono 22 decessi. I dati arrivano dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). Serve maggiore prevenzione e più controlli sul territorio, dice la Sima. "Le acque interne di fiumi e laghi possono nascondere grandi insidie - afferma il presidente Sima, Alessandro Miani - da un lato mulinelli d'acqua e correnti nei fiumi, dall'altro fondali improvvisamente profondi dei laghi e difficoltà a risalire a riva, quando questa è rocciosa, causata da alghe adese alla pietra che la rendono scivolosa. I numeri sui decessi ci dicono che serve più prevenzione in Italia, promuovendo nella popolazione una maggiore consapevolezza circa le norme base di sicurezza e incrementando controlli e divieti". Ogni anno in Italia, riferisce Sima, "sono circa 400 le persone che muoiono annegate in acqua (mare, laghi, fiumi, torrenti), mentre nel mondo i decessi per annegamento ammontano a 2,5 milioni solo nell'ultimo decennio". Mentre ogni anno nel mondo le vittime per annegamento sono 236mila, riferisce ancora la Società Italiana di Medicina Ambientale, per incidenti in mare aperto, nei fiumi ma anche in piscine alte pochi centimetri e nelle vasche da bagno di casa. Le vittime più frequenti, secondo l'Oms, sono i bambini tra 1 e 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni.
V.Gonzalez--VC