Vancouver Courier - Lupus, diagnosi precoce e nuovi farmaci possono 'addomesticarlo'

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Lupus, diagnosi precoce e nuovi farmaci possono 'addomesticarlo'

Lupus, diagnosi precoce e nuovi farmaci possono 'addomesticarlo'

In Italia ne soffrono circa 40mila persone, soprattutto donne

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Il Lupus Eritematoso Sistemico (Les), anche detta malattia "dai mille volti", si può tenere sotto controllo con prevenzione mirata nei soggetti a rischio e diagnosi precoce. Nuovi farmaci possono infatti cambiarne la storia clinica. A sensibilizzare sul tema, in vista della Giornata Mondiale Del Lupus (10 maggio), la Società Italiana di Reumatologia (Sir) e il Gruppo Les Italiano Odv che richiamano l'attenzione sulla necessità di ridurre i tempi necessari a diagnosticare la malattia (fino a 20 mesi), e ad avviare le terapie che, se tempestive, possono scongiurare danni irreversibili. "Il Lupus è una malattia autoimmune con manifestazioni, soprattutto all'esordio, aspecifiche - spiega Andrea Doria, Presidente Sir - Questa sua caratteristica può renderlo sfuggente e ostacolarne la diagnosi. Ma la presenza nel sangue degli autoanticorpi responsabili della patologia (in particolare gli anticorpi antinucleo) è la nostra chiave per risolvere il rebus dei suoi tanti sintomi eterogenei". Tra questi: "infiammazione articolare, febbricola persistente, rush cutanei al volto e al tronco, pleuriti o pericarditi non spiegabili o con alterazioni ematologiche o ancora con il fenomeno di Raynaud". In Italia ne soffrono circa 40mila persone, in nove casi su dieci donne, spesso in età fertile. "Una volta confermata la diagnosi, il paziente dovrebbe iniziare le terapie. Prima questo avviene, maggiori probabilità ci sono di 'addomesticare' il Lupus - continua- Se impiegati precocemente, i farmaci oggi a disposizione, dai nuovi immunosoppressori ai biologici, la remissione è possibile, anche per periodi prolungati". Fondamentale attuare strategie preventive negli individui a rischio: stop al fumo, sana alimentazione, no all'eccessiva esposizione solare, vitamina D e attività fisica senza sovraccarico. "Grazie ai progressi della ricerca, ricevere una diagnosi oggi è tutt'altra storia rispetto a dieci o venti anni fa - dichiara Rosa Pelissero, Presidente del Gruppo Les - Ma continuiamo a raccogliere testimonianze di una convivenza non facile con la malattia. C'è perfino chi chiede se il Lupus sia contagioso. Serve ancora molta informazione". In Italia, il Lupus viene diagnosticato prima che in altri Paesi, ma si può fare meglio. "Occorre un impegno maggiore per ridurre le liste d'attesa - prosegue - Il sistema va rafforzato per rispondere in modo più efficace alle esigenze e alle lacune riscontrate dai pazienti", conclude il Presidente Sir.

G.Jackson--VC