

In Italia 550mila persone hanno bisogno di cure per il dolore
Di cui 30mila minori. 'Gli infermieri centrali ma troppo pochi'
"In Italia, circa 550mila persone hanno bisogno di cure palliative, oltre 30mila sono minori. Tra i 180mila e i 200mila presentano bisogni complessi. Secondo i dati del Ministero della Salute, ogni assistito a domicilio riceve in media 24 ore di cura, di cui 17 fornite da infermieri. Attualmente sono circa 1.500 gli infermieri impiegati nelle cure palliative, ma ne servirebbero almeno il triplo". Lo spiega la Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), in vista del 25 maggio, giorno in cui si celebra la 24/ma Giornata nazionale del Sollievo, con oltre 200 eventi in tutta Italia. Istituita nel 2001 su proposta del professor Umberto Veronesi e della Fondazione Gigi Ghirotti, la Giornata del Sollievo ribadisce che il sollievo dalla sofferenza è un diritto e che, anche quando non si può guarire, si può sempre prendersi cura. L'infermiere previene, ricorda Fnopi sul portale web, "rileva e documenta il dolore della persona assistita durante il percorso di cura. Si adopera per la gestione del dolore e dei sintomi a esso correlati, applicando le linee guida, le raccomandazioni e buone pratiche clinico-assistenziali, nel rispetto delle volontà della persona stessa". Lo afferma l'articolo 25 del Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche, aggiornato a marzo 2025, che definisce l'approccio etico degli infermieri nei confronti delle persone con patologie inguaribili e alta complessità assistenziale. L'articolo 26 del Codice rafforza il ruolo dell'infermiere fino al termine della vita, evidenziando la centralità del modello delle cure palliative per dare sollievo su più livelli: fisico, psicologico, relazionale, spirituale e ambientale. L'infermiere, inoltre, "si prende cura anche dei familiari, nel momento della perdita e durante il lutto". "Uno dei motti della nostra professione - afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi - è che nessuno resti solo. In Italia abbiamo esperienze di hospice a conduzione infermieristica. La nostra propensione a prenderci cura e a organizzare piani integrati è una risorsa per il Paese, ma per farlo servono più infermieri".
S.Murphy--VC