

Springsteen, amministrazione Trump corrotta risuoni la libertà
Concerto a San Siro a quarant'anni dalla sua prima volta
"Ciao Milano, Ciao San Siro? Siete pronti": Bruce Springsteen torna a Milano e saluta il pubblico che risponde con un'ovazione che neanche un gol alla finale di Champions prima che parta con No Surrender insieme alla sua E Street Band. Sul palco sale accompagnato da Little Steven, che è tornato ad esibirsi dopo l'operazione di appendicite. Inizia con un brano di Born in the Usa, l'album pubblicato l'anno prima del suo debutto a San Siro: era il 21 giugno 1985 e 40 anni dopo lo stadio, gremito, è ancora suo. "Benvenuti nel tour della terra della speranza e dei sogni" che mostra "il potere giusto dell'arte, della musica, del rock and roll in tempi pericolosi" "L'America che amo - dice in inglese mentre sui maxischermi passano i sottotitoli in italiano -, che per 250 anni è stata faro di speranza, sogni e libertà" ora "è nelle mani di una amministrazione "corrotta, traditrice e incompetente". "Stasera vi chiediamo di sostenere la democrazia, di alzarvi e far sentire la vostra voce contro l'autoritarismo e far risuonare la libertà" ha esortato, come in tutte le tappe del tour, prima di intonare Land of Hopes and Dreams.
P.Wood--VC