

Liliana Cavani, 'Claudia coniugava intelligenza e umanità'
Con Cardinale sul set de La Pelle, "amava l'ironia e il sorriso"
(di Giorgio Gosetti) "Di donne, di artiste come Claudia, bisogna parlare bene perché fin troppo spesso delle attrici si sottovalutano l'intelligenza e l'umanità". Così Liliana Cavani racconta della sua amicizia e stima per Claudia Cardinale, icona del cinema mondiale morta ieri sera a 87 anni, incontrata sul set de "La pelle" nel 1981, dall'omonimo romanzo di Curzio Malaparte. "Da molto ci eravamo perse di vista - ricorda la grande regista in una conversazione con l'ANSA - come capita troppo spesso in questo mestiere. L'avevo sfiorata poco più di un anno fa alla Casa del Cinema a Roma per l'omaggio organizzato da Cinecittà. Già allora però non stava molto bene e mi torna in mente invece che per tutta la vita aveva cercato il sorriso e l'allegria". "Sul set de 'La pelle' - racconta Cavani - interpretava una nobildonna napoletana, la principessa Caracciolo, e lo fece con una rara sensibilità che non era soltanto bravura espressiva. Ricordo che passammo alcuni giorni a Capri dove giravamo e la sera si stava insieme, parlando di tutto, il meno possibile del lavoro. Era seria, informata, curiosa e vivace, ma soprattutto amava l'ironia e il sorriso. Si sentiva che voleva essere felice". "L'empatia tra un regista e un attore è sempre una strana alchimia, e spesso non si guarda a un interprete per la sua intelligenza e spessore umano. Invece Claudia aveva entrambe le cose e oggi mi addolora molto che non ci sia più. Parlatene, parlatene bene - conclude Liliana Cavani - perché se lo merita!".
R.Clark--VC