Vancouver Courier - Apokàlypsis, a Roma l'oratorio di Marcello Panni

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Apokàlypsis, a Roma l'oratorio di Marcello Panni
Apokàlypsis, a Roma l'oratorio di Marcello Panni

Apokàlypsis, a Roma l'oratorio di Marcello Panni

Alla Sapienza 1 novembre per la Iuc, prolusione del card. Ravasi

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L'Istituzione Universitaria dei Concerti ospita il 1 novembre, alle 18:30 nell'Aula Magna della Sapienza, Apokàlypsis. Oratorio in sette quadri e due parti con un prologo ed un epilogo, su libretto e musica di Marcello Panni che riesce a tradurre in musica l'Apocalisse di Giovanni, l'ultimo e il più misterioso dei libri della Bibbia. Il concerto, che vede sul podio lo stesso autore, sarà introdotto dal cardinale Gianfranco Ravasi e si avvale del Coro di Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Claudia Morelli, del Coro Goffredo Petrassi diretto da Stefano Cucci, della Banda Nazionale dell'Esercito Italiano diretta da Filippo Cangiamila, con le voci recitanti di Francesco Siciliano e di Sylvia Milton. La musica, affidata a 31 strumenti a fiato e quattro percussionisti, intende evocare una sacralità primitiva con un'armonia dissonante. Il testo dell'Oratorio Apokàlypsis è un estratto di brani dal libro dell'Apocalisse di Giovanni; la scelta dei versetti è stata fatta secondo le indicazioni del card. Ravasi, tra i massimi intenditori delle Sacre Scritture. "La visione di Giovanni - spiega Panni - è tutta piena di riferimenti alla musica: suonano, e più volte, le sette trombe e le arpe, si intonano cori angelici e di Anziani, che adorano l'Agnello, per non tacere dei rumori naturali della tempesta, del tuono, del divampare delle fiamme". Il compositore ha dato corpo a questa gigantesca visione sonora adottando simbolicamente il numero sette come elemento portante ritmico e strutturale della musica. "Sette sono le note e sette i cieli, che ruotando attorno alla Terra producono l'Armonie delle Sfere. Sette sono anche i quadri, come grandi affreschi, che compongono l'oratorio, con un prologo e un epilogo. Ma la cosa più difficile era scegliere lo stile armonico e melodico di un testo così complesso. Rinunciando a un'Apocalisse tecnologica con effetti elettronici e stile cinematografico, ho scelto una lettura austera che evochi piuttosto un rito sciamanico, una cerimonia antica e senza tempo, con elementi di folklore".

M.Walker--VC